Someone like you

Gintama//R-18.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    blue is my favorite color

    Group
    Utente GDR
    Posts
    3,192
    Location
    Thedas

    Status
    Ghost
    Rating: Rosso
    Genere: Erotico, Slice of life
    Personaggi: Gintoki Sakata, Takasugi Shinsuke
    Anime/Manga: Gintama
    Note: Lemon, One-shot, Yaoi

    png



    Le sento. Le tue unghie che come una frustrata mi graffiano la schiena. Sento quel sapore inebriante di tabacco, lo stesso amaro ricordo che avevo di te, molto tempo fa. Fa schifo. Ma essendo io un masochista perso delle tue attenzioni più aggressive, mi piace. L’incavo del tuo collo si scava da solo, lo vedo, è lì, così invitante e roseo. Lo addento, lo suggo e ci gioco con la lingua. Le tue mani scivolano fino in fondo alla mia schiena, per poi sentirle risalire lentamente e con premura di imprimere bene il loro passaggio. Stronzo. Sadico. Bastardo. Amore.
    Ed è infinitamente piacevole il movimento che il tuo bacino sta facendo, le natiche che sode vanno ad allargarsi sopra di me, riempiendo quell’orifizio stretto e morbido. Una, due, tre, spinte. Ancora. Non basta. Non è mai bastato.
    Gli ansiti continui che mi martellano le orecchie, il pomo d’Adamo che ondeggia a scatti sul tuo collo. E la mia lingua comincia a giocarci, proprio come un gatto che comincia a giocare con un gomitolo di stoffa. Oh.. la tua mano smette di graffiare. Brutto segno.

    « Sei già al limite? »

    Ti provoco, sorrido beffardo, mentre la tua mano mi tira con forza i capelli e mi guardi negli occhi. Se solo tu potessi riavere anche quell’altra gemma, non credo che riuscirei a sostenere quello sguardo. Così freddo, così schivo, ma allo stesso tempo dolce, familiare. Il sorriso si spegne, mentre le tue gote arrossate, ti fanno digrignare i denti all’ennesima spinta. Non riesci proprio a fermarti quando cominci, vero?

    « Taci. »

    L’invasione calda della tua lingua nella mia bocca, la sensazione liquida che ti fa sciogliere in ogni parte del tuo essere. Sento le mie mani colare, mentre sostengo il tuo bacino e lo incito a muoversi sempre più veloce sopra di me, mentre quel vortice continuo di lingue ci fa mancare il fiato. Ti stai sforzando, ancora una volta non vuoi lasciar da parte quel tuo orgoglio smisurato e quella tua smania di essere sempre il numero uno, quello bravo in tutto, quello capace. Stringi così forte quei capelli, non sembra nemmeno che sia per il piacere che stai provando, mentre la lingua si spinge sempre più in basso, nella mia bocca, fino alla gola. Hai paura?
    Il tuo braccio mi cinge da dietro la schiena, mi spingi a te, come se non potessi fare a meno di sentire la nostra pelle scivolare e sbattere veloce, così come la mia erezione cozza più volte dentro di te, raggiungendo quei fasci di nervi che soltanto la tua espressione ne esprime il piacere. Ti aggrappi come se stessi per cadere da una rupe. Schiudo gli occhi per vedere il tuo volto, è quasi sofferente. E’ come se stessi per metterti a piangere da un momento all’altro, mentre serri con forza quella palpebra chiara.

    « A-Ah! »

    Ti riversi, mentre lasci che le tue labbra facciano scivolare un suono alto, roco. Sei appena riemerso dall’apnea. La liberazione! L’aria! L’orgasmo. E finalmente anch’io posso trovare aria in tutto questo avvinghiamento di corpi. Al limite, ti spingo con forza su quel materasso che ne ha passate così tante di notti del genere, come una madre che vede crescere il proprio figlio giorno per giorno.
    Ti lasci andare alle mie spinte, cercando di non pensare al piacere che sto continuando a darti, pensando solo a svuotarti sul mio petto. E la mia faccia assume un ringhio, mentre i denti si stringono e le mani vanno a stringere il materasso, mentre il bacino va a dare un ultima spinta dentro quel corpo caldo finendo per riempirlo di liquido ardente e denso. La schiena che si inarca e quell’orgasmo che silenzioso mi si blocca in gola. Non riesco a parlare.
    Lascio andare il mio corpo sopra il tuo. C’è silenzio, c’è solo un continuo respirare veloce, per poi placarsi e lasciare spazio a un orchestra di grilli che riesce stranamente a non infastidirti. Non ho voglia di alzarmi, sei così morbido, così caldo. Ma tu hai sempre quella dannata furia, quel continuo e perenne vagabondare. Nomade di quella terra che non riesci mai ad abbandonare. Idiota, se solo tu ascoltassi quello che realmente il tuo corpo, così come il tuo cuore vuole, allora forse capiresti.
    Mi scansi, veloce, mentre cerchi qualcosa per pulirti da quello “schifo”, come lo chiami tu. Non dici niente, quand’è che lo fai? Ti rivesti, senza nemmeno osservare quanto il mio corpo ha freddo e cercare riparo sotto delle lenzuola leggere, nonostante sia estate e faccia un caldo atroce. Ti annodi il kimono per poi afferrare la tua tanto amata katana, la stessa che mi hai puntato alla gola quando hai invaso la mia camera. Come fai sempre alla fine. Minacce che non portano mai a niente di concreto, tutta scena da grande uomo e terrorista, quale alla fine ti ritrovi ad essere. Alla fine ti avvicini alla finestra, per poi fermarti prima di scavalcarla come tuo solito.

    « La prossima volta se non la trovo aperta ti stacco le palle. »

    E non c’è modo per fermare il sorriso che va a dipingersi sul mio volto.

    « Che romantico~. »



    //Spazio all'immaginazione.
    Uhm..in realtà non ho molto da dire, questa è la prima one-shot e fiction su Gintama. Mi andava di scriverla su questa coppia, visto che sto ruolando in un GDR appunto con questi personaggi (più o meno XD). E poi, boh, è già qualche mese che ci giro in torno ò_ò quindi, non trovando materiale soddisfacente e quantitativo per saziare la mia fantasia su tale coppia, mi sono decisa di dare spazio alla mia immaginazione, sperando di non aver fatto bruciare gli occhi a nessuno o scandalizzato qualche giovane punzella caduta in questa storia per caso~.
    Forse, non sarà l'ultima che scriverò, penso che tutto dipenda dal mio tanto lovvoso cervellino e dalla mia immensa voglia di mettermi qui al pc e scrivere invece di grattarmi le chiappe come mio solito D: (si insomma, sempre che la scuola non mi ammazzi di studio! Il senso era questo.[?])
     
    Top
    .
0 replies since 31/12/2012, 11:22   15 views
  Share  
.