Firework

Bleach//R18

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    Rating: Rosso
    Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale
    Anime&Manga: Bleach
    Personaggi: Byakuya Kuchiki, Renji Abarai
    Note: Lemon, One-shot, Yaoi

    png


    {Firework~.





    Non pensavo che avere a che fare con te, mi potesse portare anche a questo. Sei tremendo, capitan Kuchiki.







    Sono passati mesi da quando me ne sono voluto fare una ragione, da quando l’ho accettato. Lo trovavo stupido continuare a negarlo, dopotutto il mio cuore lo aveva sempre saputo e accettato da un pezzo, anche se accettato, forse, non è il termine più appropriato. Da quanto tempo il mio sguardo ha smesso di vederti come un avversario e ha cominciato a vederti come qualcosa di prezioso?








    Lasciarti guardare mentre dormi… Sei sleale capitan Kuchiki.





    Ormai manca poco alla festa di fine anno, che cosa hai intenzione di fare? Ma questa è una domanda sbagliata non è vero? Dopotutto sono io quello che ti sta osservando dalla finestra, mentre le tue mani vanno a sistemare il kimono.







    Forse dovrei svegliarti, eppure… ho paura di incontrare il tuo sguardo. Questa, è la prima volta che riesco a vedere il tuo viso così da vicino. Forse avrei dovuto bere almeno un po’, probabilmente se lo avessi fatto, ora avrei avuto il coraggio di baciarti, capitan Kuchiki.







    Sospiro, mentre avanzo per il viale alberato, giungendo fino alle porte della casa, come sempre aperte. Spingo verso l’interno il legno, è pesante. Anche il tuo cuore lo è? Scusa, non posso fare a meno di pensarlo. Tu non hai mai parlato di sentimenti, l’unica a cui hai lasciato libero accesso a quel lato del tuo carattere è stata Hisana. Un po’ la invidio, era così speciale per te?

    Ti osservo, come al solito sei lì, davanti a quella foto, a parlare con lei. E lo vedo, ancora una volta. Il tuo sorriso rasserenato.





    Byakuya… Io… Non riesco a non amarti. Non riesco a trattenere tutto questo amore.


    “Scusa.”





    E cade, è involontario, davvero. Ma non riesco a trattenerla. Sono giunto al mio limite, dopotutto sono solo un animale selvatico per te. Il mio cuore sta galoppando libero, non riesco a domarlo. Invece l’hai addomesticato il tuo, vero? Ti prego… addomestica anche il mio.







    « Va tutto bene Abarai? »



    « Huh? Tutto bene, capitan Kuchiki. Ehehe, mi scusi la faccio preoccupare. »



    Non dici niente, eppure continui a guardarmi. Per quanto ancora hai intenzione di non dire niente e rimanere in silenzio? Io… non lo sopporto. Mi stai facendo uscire di testa.

    Camminiamo insieme verso l’edificio principale, ci sono tante persone intorno a noi, hanno tutti l’aria così allegra. Oggi è festa. Ma tu, non sembri aver voglia di festeggiare. Lasci scorrere tutto ciò che ti circonda, come la pioggia che batte contro i vetri delle finestre, scivola giù, scivola via. Mi domando se anch’io faccio parte di quella pioggia.



    Siamo arrivati. E tu, hai cominciato a parlare con gli altri, ma non sembri interessato ai discorsi che fate, è tutto così tranquillo e monotono. Sai meglio di me, che prima o poi te ne andrai, forse anche prima del previsto. Non sarebbe la prima volta, e poi… tu i fuochi d’artificio vuoi vederli con lei non è vero?

    Mi allontano, dopotutto io non sono come te, in effetti… io non ci spiego niente al tuo fianco come tenente.



    « Renji! »



    « Huh? Rukia! Hai messo il kimono anche te? Ahahah… non pensavo che potessi vestirti in maniera così femminile! »



    « Eh?! Ripetilo se hai il coraggio! »



    « Ahi! Ahi! Stavo scherzando…scusa, scusa! »



    Alla fine, mi ritrovo a parlare con tua “sorella”. Mi domando se te la ricorda qualche volte, non cadi in tentazione con lei però… sei molto severo con te stesso, così temperato. Ti odio. Se solo riuscissi a solcare o intravedere una qualche barriera per raggiungerti, probabilmente io…



    « Renji… »



    « Kira..? Ci sei anche tu… »



    « Eh? Certo che ci sono anch’io! Tzè.. che cattivo. Comunque, che stai facendo qua tuto solo a guardare lo stagno? Prima ti ho visto bisticciare con la Kuchiki. Le hai detto qualcosa di sgarbato? »



    « Tzè… Da cosa l’hai capito? »



    « Ahahaha.. sei incorreggibile. »



    « Ehi, non prendermi in giro! Idiota! »



    Huh? I tuoi occhi… erano rivolti verso di me? Mi stavi guardando? Sembri assorto, a cosa stai pensando? Perché ho una strana sensazione sulla pelle, io non riesco a cacciarla via…Non illudermi. Adesso tu mi hai rivolto le spalle, ma l’hai fatto di proposito vero? Sei arrabbiato? Forse.. non dovrei pensarci. Dopotutto oggi è festa, non dovrei preoccuparmi troppo. Alla fine, è anche solo una mia fantasia.







    « Abarai… »



    I miei occhi si immergono nei tuoi, eppure non ricordo di essermi chinato così tanto sul tuo corpo disteso, ne tanto meno di aver strinto la stoffa del tuo kimono. Mi guardi, come scioccato. I miei occhi sono impietriti davanti a quello sguardo glaciale. Eppure non è freddo e pungente come sempre, sembra… preoccupato? Non riesco a muovervi e le mie labbra tremano, cosa dovrei fare? Non riesco nemmeno a parlare. Vorrei scusarmi. Ma non ci sono scuse, perché alla fine le tue braccia hanno avvolto le mie spalle e il mio collo. Questo… è un abbraccio, Byakuya?



    « Ah…mi scusi…io- »



    « Non farlo. Non devi. »



    E ti allontani appena dalla mia spalla, fissando ancora il tuo sguardo sul mio. Sono confuso e il gesto che stai per fare mi agita maggiormente. Le tue labbra… la stanno baciando. La tua lingua la sta portando via del tutto. Sto sognando?



    « Capitan…Kuchiki… »



    Non mi senti, forse non vuoi sentirmi.. Continui a guardarmi con uno sguardo strano. A cosa stai pensando? Perché lo fai?



    « Abarai, puoi baciarmi. »



    E non faccio domande, forse non mi sorprendo nemmeno più di tanto, nonostante il mio cuore si sia emozionato, le mie labbra si spostano rapide sulla tua bocca, spingendosi verso di loro sempre più affamate. Voglio sentirti, davvero.. lascia che ti senta sempre di più.

    Muovo la lingua sopra esse, la spingo verso il limiti e mi lascio dare l’accesso dalle tue labbra. E inizia una danza strana, ma a me sembra di più una lotta, a chi spinge di più l’altro verso il limite. E il mio corpo reagisce. Sento i brividi invadermi completamente, mentre la mani si avvinghiano al tuo corpo, così caldo… non pensavo potessi emanare tanto calore. E’ piacevole.

    E quella lotta che c’è tra le nostre lingue, non è paragonabile ai nostri corpi, perché qui tu ti lasci sopraffare. Sei consenziente? Davvero, posso?

    Le tue gambe appena divaricate, lasciano spazio al mio corpo, mentre il laccio che lega il tuo kimono si è sfatto, lasciandomi intravedere il tuo petto, il tuo corpo. Sei bellissimo. La tua pelle è bellissima, così chiara. Ti guardo per qualche istante, mentre i nostri volti sono appena distanti. Ma fai qualcosa di imprevisto, qualcosa che se fosse stato un altro a fare, avrei ammazzato di sicuro. I capelli scivolano giù, veloci sulle mie spalle, davanti al mio volto chino sul tuo e il laccio che li teneva, ora è stretto tra le tue dita. Perché stai facendo questo?



    « Renji… »



    La tua voce mi chiama. Chiama il mio nome. Quasi, inizia a piacermi, la tua voce mi fa andare in estasi, cosa devo fare con te? Mi fai sentire come un bambino che non ha mai preso in mano una spada di legno, è così imbarazzante. Vorrei sotterrarmi la fossa da solo in questo momento. E la tua mano lascia anche quel laccio, tornando ad accarezzare con l’altra la mia chioma, mentre la tua gamba si sposta e comincia a strusciarsi col ginocchio verso il mio inguine. Mi lascio sfuggire un fremito dalle labbra, ma forse è più simile a un grugnito di un animale. E non resisto, mi è impossibile, sto arrivando al mio limite. Torno a baciarti, con impeto, con passione, non pensavo che un giorno saremmo arrivati a questo. E tu non smetti, continui a torturarmi, mentre la mia virilità risponde, e il mio bacino si muove involontario contro di te. Gemo appena sulle tue labbra, mentre il volto si contrae in una smorfia, mista al piacere e al dolore. Voglio di più. Lascia che ti divori. Lascia che ti faccia mio.

    La mia mano scivola sul tuo petto e anche le mie labbra abbandonano la tua bocca, dirigendosi verso il mento. Lecco ogni lembo di pelle, accarezzandola sensualmente e lasciando su essa delle scie invisibili. Ti piace? I tuoi occhi sono chiusi, e le palpebre sono tremanti, esattamente come tutto il tuo corpo. Accarezzo con le dita uno dei capezzoli, andando a stringerlo e massaggiarlo. Ansimi. Sembreresti quasi sul punto di chiamare ancora una volta il mio nome. Potrei venire se lo facessi, dico davvero. La mia bocca scivola fino al tuo orecchio, andando a succhiare languidamente il lobo. I tuoi occhi si aprono e le tue mani si stringono maggiormente ai miei capelli, mentre il tuo corpo trema dal piacere. Sono stordito, non so più cosa devo fare e probabilmente il mio corpo sta reagendo per istinto, proprio come un animale. Un animale in calore potremmo dire.

    Non resisto, le mie mani abbandonano il tuo petto e scivolano più in basso, toccando con avidità la morbidezza della tua pelle, che viene sopraffatta dalla mia bocca, che veloce scivola sul petto, andando a succhiare quasi con foga un capezzolo già turgido. Gemi appena, portando una mano a tapparti la bocca. Vuoi ancora mantenere la tua virilità non è così? Però… sembra davvero piacerti.

    I miei occhi si fissano sulla tua erezione, decisamente più dura della mia. La cosa mi sconquassa, possibile che ti sei eccitato a causa mia? Un tuo lamento mi riporta alla realtà, mi guardi un po’ in imbarazzo, non ti ho mai visto così… Improvvisamente metto a fuoco ogni cosa, mi sento mancare l’aria, nonostante la finestra sia aperta.



    « Renji… »



    La tua voce è roca, un po’ bassa, ma è dolce, decisamente piacevole. Sorrido, avvicinandomi al tuo viso e posandoti un lieve bacio sulle labbra. Non guardarmi in quel modo, potrei non avere pudore. Come il lupo che da la caccia all’agnello, o il cane che insegue il gatto.

    Ne ho bisogno. E non ho più coscienza per resistere. Afferrò una tua coscia, andando a creare un accesso maggiore tra le tue gambe, la bacio, piano, per poi morderla appena e con foga succhiare un lembo di pelle. Ti guardo di soppiatto, notando che le tue mani hanno bisogno di afferrare qualcosa, l’attimo in cui la mia bocca è andata a baciare la tua virilità e successivamente leccarla con la lingua rovente. Poi l’accolgo e te ti aggrappi, stringi con forza i capelli, mentre le labbra sono serrate, come se prepotenti volessero tenere ogni segno di piacere per loro. Sei egoista, lascia che ti ascolti. E aumento il ritmo, fino a farle cedere e tu ti alzi di colpo, reggendoti con i gomiti, appena puntellati sul pavimento, mentre il bacino, involontario, si spinge verso di me. Stai per venire vero? Mugoli e questo mi basta per capire, mentre il ritmo irregolare dei tuoi ansiti aumenta. Lascio la tua erezione e riporto lo sguardo verso il tuo. Ci guardiamo e io riesco a vedere meglio la tua figura sfatta, ricolma di piacere: le gote arrossate, i capelli spettinati che in parte ricadono sul volto, le labbra tremanti e aperte, e gli occhi lucidi. Il mio sguardo? Non so che espressione stia facendo in questo momento, probabilmente mi sto silenziosamente scusando per aver smesso. Ma tu non ci badi, e perché dovresti? Prendi una mia mano, senza dire niente, eppure io non volevo farlo fare a te, però… Cominci a suggere due dita, davanti ai miei occhi, che imbambolati non riesco a smuovere dalla tua immagine. Ti stai impegnando così tanto.. Ad essere onesto non mi sto ancora capacitando a vederti in questo stato. Sei davvero tu? Fa paura. Ma è decisamente eccitante e il mio corpo è in continuo fremito, nonostante tu non abbia fatto niente, io sono vicino a venire nelle mutande. E’ imbarazzante, lo so, ma… quello che fai, mi manda fuori di testa, e posso immaginare chiaramente la tua bocca concentrata a succhiare ben altro che le mie dita. E solo per questa visione, mi mordo un labbro, lasciando che la mia virilità ne risenta i dolori. Devo sfogarmi o ne uscirò matto.



    « Può bastare. »



    Dico affrettato e facendo scivolare la mano dalla tua bocca. Tu mi guardi, ma sembri pentito, allo stesso tempo fremi perché mi muova. Hai paura? Distogli lo sguardo, hai capito che riesco a leggere le tue espressioni. Mi lascio scappare un sorrido, andando ad accarezzarti dolcemente il volto con l’altra mano, avvicinando invece quella inumidita verso il basso. Ti bacio dolcemente sulla guancia e tu porti una mano sopra la mia. Chiudi gli occhi, tremi mentre ti massaggio con i polpastrelli l’apertura. Anche questa sembra tremare. Sei così carino…capitano. Lascia che sia solo io a vederti in questo stato. Soltanto io.









    « Sto…per entrare. »



    Deglutisci, ma la tua espressione è piena di desiderio. Porti una mano a stringere il braccio che mi sorregge. E piano scivolo dentro di te. Lentamente, mentre tu spingi all’indietro la testa. Fa male? Io… mi sento in paradiso, più vengo avvolto dal tuo calore, più sento di sciogliermi. Sei così stretto…

    Mi avvicino al tuo orecchio, baciandolo appena e ti accarezzo dolcemente con una mano i capelli, mentre le tue si sono spostate sulle mie spalle. Una lacrima solca il tuo volto, andando a bagnare anche il mio. La bacio, ti bacio ovunque, fino a raggiungere la palpebra socchiusa. Tu mi guardi, sembri imbarazzato, come un cucciolo indifeso, un gattino tutto bagnato. Scivolo dentro di te, andando a spingere col bacino, ma il tuo volto si contrae e si nasconde sotto la mia spalla. Stai tremando… E io non riesco a continuare, non riesco a muovermi, per quanto sia piacevole, mi blocco. Ho come la sensazione di avere qualcosa che mi plachi, mi stai addomesticando? O forse è l’amore ad addomesticarmi?



    « Va tuto bene… Non ti fermare. »



    La tua voce è bassa, ma sicura, come sempre. E sorrido, andando a stringerti a me con un mano, accarezzando i filamenti lisci e morbidi dei tuoi capelli, mentre l’odore inebriante di ciliegio invade i miei sensi.



    Ti amo.



    Mi spingo dentro di te, una, due, tre volte… E’ così… piacevole. Non riesco a fermarmi e te gemi, urli quasi, aggrappandoti con tutta la forza alle mie spalle, mentre le unghie segnano la mia pelle. Sei bellissimo. Il tuo cuore, riesco quasi a sentirlo da qui. Sta battendo contro il mio, e adesso non ho nessun freno, come un cavallo che corre libero in una landa verdeggiante. Ti prego, corri al mio fianco, lascia che abbatta ogni barriera, lascia che il tuo cuore mi ami, proprio come il mio ama il tuo.



    « Ugh…Aah…Dio… »



    Tutto ciò che riesco a dire sono parole a vuoto, gemiti rochi e spezzati, come i tuoi che diventano sempre più forti. L’unica cosa che invade la mia testa oltre alla tua voce, è il cozzare continuo delle nostra pelle, dei muscoli, mentre le tue gambe mi circondano la vita. Sento che posso venire in un qualsiasi momento, ma sto stringendo i denti per aspettare, per prolungare questa sensazione. E probabilmente ci sto mettendo troppa forza, probabilmente sto andando così veloce da farti male, e tutto intorno a me è come sfuocato. Sono stordito, tanto da non accorgermi che una delle mie mani sta stringendo la tua.

    E sono così vicino, così portato al limite, mentre te viene gemendo forte. I muscoli si contraggono dentro di te, e il mio membro viene quasi stritolato dalla tua carne. Dio… questo è il limite.



    « Byakuya-ah…! »







    E alla fine in questa notte di color blu sintetico, tu ed io ci stringiamo,

    soli,

    a osservare i fuochi d’artificio dipingere il cielo.



    //Spazio all'immaginazione.

    Beh, boh, bah... Salve! *-*

    No.

    Non saprei, questa fiction è la prima che scrivo su bleach, ma non sarà l'ultima. Non posso dire la stessa cosa riguardo alla coppia, chissà, l'immaginazione farà il suo corso. Comunque, spero di non essere scemata OOC, per quanto poi i due hanno potuto parlare XD Mi sono semplicemente affidata al sesto senso femminile (checazz-?) e ho tirato le reti secondo le mie pippe mentali e quelle possibili di Abarai. A dire il vero lo vedo molto più tendente con LA Kuchiki che con IL Kuchiki, ma alla fine non si può resistere al fascino ineguagliabile di Byakuya, quindi è giusto che Abarai stia con lui. Inoltre ce li vedo molto, l'animale e l'aristocratico, bah... chi addomestica e chi inselvatichisce chi? .-. (discorsi no-sense dell'autrice) A parte questo, spero di ricevere commenti, ultimamente l'estate da un po' alla testa tutti, ma chissà, qualche matto che combatte il caldo coi ghiaccioli come me, c'è ancora in giro.



    See ya~!
     
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